Ma che vordì?
Secondo la psicologa Isabella Poggi sarebbero quantificabili in addirittura 250 i gesti presenti nella cultura italiana. Generalmente i gesti sono coverbali, quindi accompagnano la parola, ma possono anche essere autonomi, quindi utilizzati senza parlare. Molte volte i gesti sono accompagnati dal movimento della testa e le espressioni del viso, che enfatizzano il tutto.
PIGNA /pi·gna/
Le punte delle dita della mano si riuniscono e la mano si muove più o meno velocemente.
Significa: “Che vuoi?”, “Cosa c’è?”.
Si usa anche per esprimere indignazione o incredulità in una situazione poco credibile, vuol dire “Ma va! Che dici!”
GHE MINGA /ghe min·ga/
Indice e pollice aperti, come a formare una pistola, la mano ruota sul polso a destra e a sinistra.
Vuol dire che non c’è la cosa di cui si parla oppure qualcosa non ha funzionato: “Non c’è, non ci sta qui”.
PAPPA E CICCIA /pap·pa e cic·cia/
Avvicinare le mani, facendo toccare gli indici tra di loro ripetutamente.
Vuol dire che due persone sono inseparabili o coinvolte nel fare qualcosa insieme; si usa spesso anche in modo ironico accostando due persone che non c’entrano nulla l’una con l’altra. “Marco e Giorgio sono così! Pappa e ciccia”.
IELLA /iel·la/
Formare con le dita della mano delle corna e rivolgere verso il basso il braccio.
Si fa quando si vuole scongiurare il fatto che succeda qualcosa di male o malanno, è un gesto scaramantico. Speriamo di no!
DOPPIA PIGNA /dop·pia pi·gna/
Chiudere le 5 dita della mano vicine tra loro, con entrambe le mani.
Significa che un posto è pieno di persone o anche per rafforzare il concetto di indignazione. Si usa anche in modo ironico per dire che non c’è nessuno.
M N FOTT /m n fott/
Chiudere le 5 dita della mano vicine tra loro.
Indica menefreghismo, totale disinteresse, che di qualcosa non ci importa; è un gesto molto schietto e diretto, usato fortemente in Italia meridionale.
DISGRAZIATO /di·sgra·zia·to/
Portare l’indice piegato vicino alla bocca mordendolo.
Significa essere arrabbiato con qualcuno perchè ha sbagliato a fare qualcosa o ti ha disobbedito, di solito lo usano i genitori rivolti ai figli. Si accompagna con imprecazioni di solito.
OCCHIO/oc·chio/
Avvicinare l’indice vicino l’occhio, tirando leggermente la pelle verso il basso.
Indica di fare attenzione e tenere gli occhi aperti sia a cosa fanno le persone attorno, ma anche a non farsi ingannare.
Oh! Occhio, mi raccomando!
Ma che vordì?
Secondo la psicologa Isabella Poggi sarebbero quantificabili in addirittura 250 i gesti presenti nella cultura italiana. Generalmente i gesti sono coverbali, quindi accompagnano la parola, ma possono anche essere autonomi, quindi utilizzati senza parlare. Molte volte i gesti sono accompagnati dal movimento della testa e le espressioni del viso, che enfatizzano il tutto.
PIGNA /pi·gna/
Le punte delle dita della mano si riuniscono e la mano si muove più o meno velocemente.
Significa: “Che vuoi?”, “Cosa c’è?”.
Si usa anche per esprimere indignazione o incredulità in una situazione poco credibile, vuol dire “Ma va! Che dici!”
GHE MINGA
/ghe min·ga/
Indice e pollice aperti, come a formare una pistola, la mano ruota sul polso a destra e a sinistra.
Vuol dire che non c’è la cosa di cui si parla oppure qualcosa non ha funzionato:
“Non c’è, non ci sta qui”.
PAPPA E CICCIA
/pap·pa e cic·cia/
Avvicinare le mani, facendo toccare gli indici tra di loro ripetutamente.
Vuol dire che due persone sono inseparabili o coinvolte nel fare qualcosa insieme; si usa spesso anche in modo ironico accostando due persone che non c’entrano nulla l’una con l’altra. “Marco e Giorgio sono così! Pappa e ciccia”.
IELLA /iel·la/
Formare con le dita della mano delle corna e rivolgere verso il basso il braccio.
Si fa quando si vuole scongiurare il fatto che succeda qualcosa di male o malanno, è un gesto scaramantico. Speriamo di no!
DOPPIA PIGNA
/dop·pia pi·gna/
Chiudere le 5 dita della mano vicine tra loro, con entrambe le mani.
Significa che un posto è pieno di persone o anche per rafforzare il concetto di indignazione. Si usa anche in modo ironico per dire che non c’è nessuno.
M N FOTT
/m n fott/
Chiudere le 5 dita della mano vicine tra loro.
Indica menefreghismo, totale disinteresse, che di qualcosa non ci importa; è un gesto molto schietto e diretto, usato fortemente in Italia meridionale.
DISGRAZIATO
/di·sgra·zia·to/
Portare l’indice piegato vicino alla bocca mordendolo.
Significa essere arrabbiato con qualcuno perchè ha sbagliato a fare qualcosa o ti ha disobbedito, di solito lo usano i genitori rivolti ai figli. Si accompagna con imprecazioni di solito.
OCCHIO/oc·chio/
Avvicinare l’indice vicino l’occhio, tirando leggermente la pelle verso il basso.
Indica di fare attenzione e tenere gli occhi aperti sia a cosa fanno le persone attorno, ma anche a non farsi ingannare. Oh! Occhio, mi raccomando!